lunedì, novembre 28, 2011

Televisione dadaista


Suggestiva puntata stasera del programma di Lucia Annunziata La crisi in ½ h, su RAI 3. L’argomento era, manco a dirlo, la crisi, e la recessione italiana (l’Italia sarebbe già in recessione secondo l’OCSEocse = un'organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un' economia di mercato – fonte Wikipedia). L’Annunziata intervistava proprio il capo degli esperti OCSE, Padoan, uno dei temibili ipereconomisti arcigni, con la faccia truce, tipo Ellroy nelle foto ufficiali. Diceva Padoan – dopo un’analisi della crisi finanziaria, crisi dell’euro ecc – che il gov Monti sta lavorando, già per conto suo, secondo precisi dettami OCSE, cioè, sta mettendo in pratica una serie di “riforme strutturali” in linea perfetta e precisa e puntuale con l’OCSE, senza che nessuno gliel’abbia detto.
Bizzarro, ho pensato. E’ esattamente quello che sostengono i gruppi di contestazione più radicali. Questa per esempio è una mail che gira del Movimento Popolare di Liberazione: “Egli è un emissario, incaricato dalla possente mafia finanziaria globale di riscuotere il pizzo, affinché gli italiani siano obbligati a restituire i crediti concessi con i relativi interessi. Debiti raddoppiati da quando l’Italia è entrata nell’Unione europea, contratti da una casta politica corrotta e fluiti in gran parte, sotto forma di titoli e obbligazioni, nei forzieri delle banche e nelle tasche di quel 10% di popolazione che possiede il 50% della ricchezza nazionale (...) Chi pensa che Monti, per sanare il debito pubblico, metterà le mani nelle tasche del 10% dei milionari, dei parassiti e della speculazione si illude. Da buon liberista che crede nel mercato globale, egli ritiene che solo finanziando questa minoranza di paperoni si potranno spostare i soldi dalla rendita all’investimento rimettendo in moto l’economia. Il futuro governo attuerà quindi una gigantesca rapina a danno della maggioranza dei cittadini. Una macelleria sociale bilanciata da una patrimoniale di facciata, e giustificata col miraggio della futura crescita economica”.

Insomma, cambia lo stile, il linguaggio, gli aggettivi, ma il senso è proprio questo: Monti non sta parlando di patrimoniale, e da più parti si dice che non la farà mai, oppure che farà una patrimonialina-ina-ina. Le “riforme strutturali” sono nuove tasse, tagli alle pensioni, agli stipendi, privatizzazioni, distruzione di ciò che resta dei diritti del lavoro. Insomma, sta facendo bene il suo lavoro di “emissario” del grande capitale finanziario, esattamente come sostiene il Movimento Popolare.

L’Annunziata aveva come ospite nientemeno che uno dei più temibili propagandisti della destra italiana, Cicchitto. Possiamo immaginare gli argomenti: con Berlusconi era una meraviglia, andava tutto bene, anzi, benissimo e altre amenità del genere. Poi L’Annunziata si è entusiasmata di colpo e ha detto, con enfasi: “INSOMMA, DICIAMOLO UNA VOLTA PER TUTTE, BERLUSCONI AVEVA RAGIONE! NON ERA SUA LA CRISI, MA DELL’EURO! DICIAMOLO, EH, PADOAN?” Sembrava uno sbocco catartico, una liberazione. Ma l’economista dalla faccia di pietra non si è scomposto – e come avrebbe potuto, uno come lui? – ha detto che Berlusconi aveva fatto delle robe anche buone, ma “poco, troppo poco”. Cioè non tagliava abbastanza, non smantellava abbastanza in profondità, perché era troppo impegnato a gestire un coordinamento tribale di predoni, pirati, avventurieri, ecc ecc (questo ovviamente non l’ha detto apertamente) mentre Monti come bocconiano è uno scolaro efficiente, zelante, preparato ecc ecc (ma anche questo non l'ha detto apertamente).

Ah, una precisazione: tutta questa “macelleria”, le tasse, i tagli, gli economisti liberisti la chiamano “crescita”, oppure "libero mercato" o "merito", che per esempio è una delle parole preferite del temibile Zingales, editorialista dell'Espresso e supporter del temibile liberista del PD Renzi.

Poi il temibile Cicchitto ha ricominciato a predicare, guardando in macchina (guardano sempre dritto in macchina, come gli hanno insegnato a questa macchine automatiche viventi kafkiane di demagogia aggressiva), e non è stato possibile sopportare oltre la sua presenza.

Puntata veramente surreale.

(Nella foto: Padoan.)

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