domenica, ottobre 23, 2011

L'amor giovane


Mia figlia, di diciassette anni, da qualche tempo ascolta di continuo questa canzone Someone like you, di Adele. Per ore e ore la casa risuona di queste note, e di questa voce. Talvolta l'ascolta anche in compagnia di un'amica, se passo davanti alla sua stanza sbircio e le vedo che cantano, come in un karaoke, con gli occhi chiusi. E la faccia ispirata. E qualche volta ho avuto l'impressione di intuire qualche lacrima.  
Qualcuno come te

martedì, ottobre 18, 2011

Affinità elettive

Leggendo Educazione siberiana di Nicolai Lilin, libro interessante anche se con alcune criticità, riflettevo sui “criminali onesti”, cioè i criminali siberiani deportati da Stalin in Transnistria che, negli anni Ottanta, vivevano secondo rigidi codici d’onore vecchio stampo, che facevano di loro, appunto, dei ladri e dei rapinatori “onesti”. Che bella trovata letteraria, pensavo mentre leggevo, i criminali onesti. Una trovata geniale.

Poi mi sono imbattuto in questo: “Sono Prado, sono il padre di Prado, oso dire che sono Lesseps: volevo dare ai miei parigini che amo una nuova nozione, quella d’un criminale onesto. Sono Cambridge, altro criminale onesto…”
Nietzsche, lettera a Burckhardt, 1889.

sabato, ottobre 15, 2011

L'etica in letteratura

Ho provato sensazioni molto contrastanti leggendo Non fare la cosa giusta di Alessandro Berselli (Perdisapop 2010). Mi è restato dentro un senso di ambiguità, e una serie di dubbi che non riesco a sciogliere. E’ il testo di un padre che si rivolge alla figlia di 17 anni. Per la verità non ha proprio l’impostazione di lettera, però il narratore le parla in questo modo: “Siamo distanti, Erica. Ci illudiamo di capirvi. Ma non è mica così”. E’ un rapporto dolce, sofferto, un rapporto problematico, come spesso accade tra un padre e una figlia adolescente. Il suo mondo – il mondo del padre – è quello di un informatore medico scientifico, sposato con un’avvocatessa. Sono intriganti i riferimenti al lavoro, ai rapporti sociali, come sempre lo sono questi argomenti che ci toccano da vicino. E’ descritta e vissuta bene Bologna, chi ci vive ne riconosce gli angoli, i locali, spesso appena accennati ma ottimamente miniati. La scrittura è di ottima qualità, essenziale, curata, coraggiosa.
Ma:

giovedì, ottobre 06, 2011

Un cameo chiamato Malgara

Talvolta, guardando i giornali, ho dei flash di memoria abbastanza inquietanti. Per me il tempo è passato, sono cambiate molte cose, ho cambiato vari lavori, compresa la disoccupazione oscura e lugubre, mentre il mondo presumibilmente andava avanti.

Però mica sempre. Qua e là il mondo sembra fermo. E “loro” sono sempre lì, magari hanno il ritratto di Dorian Gray, da qualche parte, in una cantina di Portofino, o di Gstaad.

Leggo che il nuovo presidente della Biennale di Venezia sarà Giulio Malgara, voluto fortemente da Berlusconi. Così mi appare questo cameo: non ricordo quando, credo verso la fine degli Ottanta, quando lavoravo come fotografo a Milano per un giornale “della classe dirigente” (che esiste ancora oggi), fui inviato a fotografare “Malgara”, così lo chiamavano con familiarità i capiredattori. Era un pubblicitario, proprietario di acque minerali, e non so che altro. Uno della classe dirigente insomma.Uno dei miei soggetti.

domenica, ottobre 02, 2011

I Devastator

 DOBBIAMO FERMARLI!

Stanno distruggendo tutto e non sono neppure in grado di fermarsi. Nel nome della crisi del debito si richiedono veri e propri sacrifici umani, che dovrebbero servire a rassicurare i mercati. Così come nel Medioevo o nelle società antiche si facevano sacrifici per allontanare disgrazie o carestie. 

(Leggi l'intervento di Giorgio Cremaschi qui. Importante!)