giovedì, novembre 03, 2005

Venite a me

Due interventi di maline e Sergio stimolano alcune riflessioni. Riguardo a Celentano siamo tutti stupiti del successo delle sue prediche, di come uno che cantava "Yuppy Du" e recitava nei film pecorecci stia diventando una sorta di telepredicatore nazionale. In particolare Sergio scriveva: "spara le peggiori cazzate da bar con l'aria di un profeta e tutti accolgono queste cazzate come lampi di genio. Veramente incomprensibile"; e maline: "che oggi poi proprio l'Adriano-da-via-Glück venga "osannato" e "chiamato" a rappresentare una parte della lotta contro Berlusconi... beh, la dice tutta sul punto (e sulla miseria) cui si è giunti". Il punto è proprio questo: i predicatori, le cazzate, le banalità, la retorica da bar. Ci inondano, ci sommergono. Ma non è solo un fenomeno italiano, è tipico di tutto l’Occidente moderno, il mondo post-caduta-del-muro diciamo. L’America ne è piena. E da altre parti, dove vi è povertà, corruzione, infuriano gli integralismi, che vengono utilizzati con astuzia dai governanti locali per coprire i proprio fallimenti e le ruberie. C’è un passo del libro di Terzani Buonanotte signor Lenin che mi sembra significativo: durante il lungo viaggio nelle regioni più remote dell’impero sovietico in sfacelo un prete gli dice: (cito a memoria perché ho prestato il libro) "noi siamo per il capitalismo, perché questo sistema distrugge tutti gli ideali e la morale, e la gente si rivolgerà alla Chiesa per avere conforto e spiritualità".
E’ una grande, tremenda verità. Il trionfo del capitalismo sul pianeta, il sistema fondato unicamente sul consumo di beni non necessari, la rovina dell’ambiente, la paura del futuro, della crisi economica sempre minacciosa, della disoccupazione, della guerra, del terrorismo, ha distrutto le ideologie, ma anche le speranze. Nessuno crede più veramente nel futuro, nello "sviluppo". Il tempo è fermo al presente. Eppure è nella nostra natura guardare avanti, credere, sperare, avere fiducia. A questo ci pensano le religioni, e i predicatori fai da te. Tutto ciò è perfettamente funzionale al Potere, che prospera nell’incertezza, e soprattutto nella paura. E’ un’analisi già ampiamente sviluppata da molti commentatori, ed è abbastanza semplice. Quello che non trovo semplice è il motivo per cui nulla cambia. Sui falsi ideali, sulla tendenza dell’uomo a rubare il pane al fratello per avere piaceri e ricchezze il dio terribile dell’Antico Testamento scaglia i suoi anatemi e le maledizioni; e Gesù caccia fuori a calci i mercanti dal tempio; sono problematiche eterne, già affrontate dagli antichi. Eppure i mercanti tornano sempre, più arroganti che mai. Pochi individuo, furbi, senza scrupoli, controllano le risorse del pianeta e causano la morte per fame di milioni di persone. E nulla cambia. L’uomo non riesce a darsi un’organizzazione sociale positiva, non riesce a trovare un rapporto pacifico coi suoi simili e con la natura. Questo non è per nulla semplice, è incomprensibile e angosciante.
Comunque stasera dal vekkio caciarone c’è Patti Smith, non perdiamocela. Speriamo solo che, come si mormora da tempo, non spunti fuori, lui, sì, proprio lui, il Berlusca in persona.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Direi che ormai l'Italia è sempre più popolata da una specie dedita al solo "particulare": conta ciò che dà (effimero) lustro al proprio orticello. Quello che manca (che è andata anche distrutta) è una cultura ad ampio respiro, in grado di abozzare almeno uno sguardo ai prossimi venti, trenta anni; una visione sulla quale si possa discutere e che ci faccia sollevare lo sguardo verso qualche cosa di nebuloso magari ma verso cui potersi incamminare. Lo so che è difficile questo , in questo mondo veloce e globalizzato dove ogni cosa cambia in un batter d'occhio (ma è proprio vero? Chi muore di fame, chi è povero -sono sempre gli stessi in fondo). Eppure è davvero incredibile come non si riesca a gettare uno sguardo al di là del proprio naso; come le cose che fanno notizia siano quelle più inutili per la nostra vita (le moviole del campionato, l’audience, Celentano, L’isola dei famosi, Bonolis…). Anche la battaglia contro il Berlusca in fondo non va molto al di là della (sacrosanta) voglia di toglierselo infine dai piedi -ma poi?
Come stupirsi se la Chiesa si rimette ad imporre regole morali che devono pesare quanto leggi?

maline