mercoledì, aprile 20, 2005

Ci dobbiamo preoccupare?

Qualche giorno fa sul sito del Corriere è uscito un quiz che ha come obiettivo stabilire il nostro livello di attenzione sui fatti di attualità (io ho azzeccato 10 domande su 14). Una domanda soprattutto mi ha colpito: "i ragazzi italiani hanno una serie di nuovi eroi: chi sono? a) le veline; b) i campioni di moto; c) i campioni di wrestling.
I campioni di wrestling? Santo cielo, lo guardavo vent'anni fa, ma ho smesso perché era chiara la finzione, tutti quei bestioni che fingono di menarsi... Allora ho chiesto a mia figlia, che frequenta la quinta elementare: a scuola con te sono appassionati di wrestling? E lei: e come! Ma chi? ho chiesto, quanti? E lei: tutti i maschi e anche alcune femmine. E io: ma a te piace? E lei: insomma, è abbastanza divertente. Bah, ho pensato, come si fa a non accorgersi che è tutta una bufala...
Poi ho trovato nella posta questa lettera ai genitori di una scuola elementare della provincia di Bologna. Il mio stupore è salito alle stelle. Possibile? Ecco la lettera:

A tutti i genitori
degli alunni della
Scuola Elementare...
18 aprile 2005

Riteniamo opportuno indirizzarVi alcune considerazioni in merito ad un fenomeno che, sull’onda di un battage mediatico con esclusivi fini commerciali, è andato sempre più affermandosi diventando un discutibile fatto di costume, soprattutto tra i nostri figli.
Ci stiamo riferendo al wrestling, una forma di lotta assai libera dove la violazione delle (labili) regole è parte essenziale dello spettacolo, dichiaratamente votato all’esagerazione.
Gli atleti, personaggi eccessivi, di altezza dal metroeottanta in su e dal peso oltre il quintale, ma di straordinaria agilità, si scambiano colpi all’apparenza capaci di uccidere un toro con mosse e prese violente e scorrette.
Come fanno a sopravvivere? Semplice: fingono.
Fingono tutto, dalle inimicizie alla paura, dai colpi dati o subiti al dolore, il tutto condito da proclami, tradimenti, sfide.
Questo “edificante” spettacolo, di gusto tipicamente “americano”, ha avuto una presa straordinaria sui bambini e sui ragazzi, ed è sicuramente per questo motivo (richiamo di pubblico = pubblicità) che viene trasmesso in orari di massimo ascolto.
Inoltre un merchandising (ove, come nella macellazione del maiale, non si butta via niente) appropriato ha inondato le edicole ed i supermercati di figurine e di pupazzi.
Ora, dopo aver focalizzato la situazione, veniamo al problema che vogliamo segnalarVi, ovvero la presa che questo pseudo-sport ha su una buona fetta dei nostri figli.
Sebbene durante le trasmissioni venga spiegato che si tratta di esagerazioni e che le mosse non debbano essere imitate, molti dei nostri figli non resistono alla tentazione di affrontarsi, un po’ per gioco ed un poco no, imitando i loro “eroi” televisivi.
Pensiamo che sia evidente per tutti che tenere stretto un compagno, spesso a terra, in due o tre mentre un altro gli salta sopra con le ginocchia od una gomitata a peso morto, sia molto pericoloso; inoltre, oltre alla pericolosità, è altresì evidente come queste azioni stridano con i percorsi di pace, gli inviti alla tolleranza ed alla comprensione, le esperienze sulle emozioni che ci compiacciamo che i nostri figli facciano a scuola.
In questa situazione, ormai arrivata oltre il livello di guardia, non è difficile individuare i sintomi del bullismo, tema assai “caldo” alle Scuole Medie (ora Secondarie).
Riteniamo che nessuno possa chiamarsi fuori da questo problema, nemmeno i genitori di figlie femmine, a cui ci rivolgiamo affinché esse siano le prime a stigmatizzare i compagni che, volendosi mettere in mostra, tengono comportamenti sbagliati; a tutti ci rivolgiamo affinchè l’opera di fattiva sensibilizzazione sia approfondita ed efficace, nell’auspicio che nessuno arrivi a casa alla sera, dopo una giornata di lavoro, ed abbia l’amara sorpresa che il proprio figlio sia rimasto coinvolto in un episodio censurabile, od avendo subito lesioni od essendone il responsabile.

Scusateci, ma quanto sopra ci sembrava doveroso. Cordiali saluti.

I rappresentanti di classe








2 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse un bambino, un ragazzino non si rende conto che è una finzione. Deve essere come guardare un cartone animato, o uno di quei film sulle arti marziali, dove tutto è improbabile, o un gioco della playstation, solo che c'è la pretesa che sia tutto vero. Sul fatto poi che sia pericoloso da un punto di vista culturale, o psicologico, non so che dire.

Anonimo ha detto...

Ho fatto il test (però non si vede mica bene dove cliccare nel tuo post, è un azzurrino smorto smorto): 9 su 14, anzi su 13, perché la domanda sul wrestling l'hai di fatto suggerita tu stesso. Ma come si fa a sapere quali sono le ragazze più difficili da conquistare? E scegliere tra gli unni, i vandali?